AO_434

NOVEMBRE-DICEMBRE 2021 AUTOMAZIONE OGGI 434 105 Istanza del DT per la rappresentazione completa del ciclo di vita del prodotto Il digital twin distingue tra tipi e istanze. Il tipo del DT viene creato durante lo svi- luppo di un asset, costituendo il modello per la produzione dell’asset e rimanendo a disposizione dell’utente come docu- mentazione del prodotto, per esempio nel contesto della progettazione. L’istanza del DT è generata durante la produzione e si basa sul tipo del DT, arricchita con dati di produzione, per esempio, il numero di serie o il luogo di produzione. Di conseguenza, l’istanza del DT è parte univoca di un con- creto prodotto distribuito. La generazione e l’utilizzo dei gemelli digitali sono realizzabili in modo economico solo attraverso l’automazione senza soluzione di continuità dei processi e delle risorse operative utilizzate. Infatti, l’elevata varietà di prodotti forniti e la quantità di informa- zioni collegate non permettono alcun altro approccio. Ciò richiede un’infrastruttura che permetta il flusso di informazioni per il DT e l’identificazione, in grado di integrare i pro- cessi produttivi e di lavorazione e che offra il DT specifico e sicuro per l’utente. Lo scenario è meglio illustrato dall’istanza e dal suo digital twin. In ogni caso, l’istanza del prodotto risiede presso il proprietario dell’asset. Solo in questo modo il ciclo di vita può essere pienamente rappresentato dai vari proprietari che possono essere pro- duttori, costruttori di macchinari e operatori. Da ciò derivano i diversi requisiti necessari all’infrastruttura del digital twin, che deve integrare sistemi industriali che forniscono e acquisiscono dati, come ERP per la piani- ficazione delle risorse, PIM per la gestione delle informazioni sul prodotto, MES per la gestione della funzione produttiva, CRM per la gestione del rapporto con il cliente o ALM/PLM per la gestione del ciclo di vita delle applicazioni/del prodotto (figura 1). Elenco delle proprietà in un registro L’esempio dell’istanza del DT illustra come cambiano le proprietà nel ciclo di vita du- rante i vari trasferimenti del rischio. Alla base di ciò sta il caso d’uso generale in cui il proprietario precedente, ad esempio il pro- duttore, trasferisce la proprietà di un digital twin a un nuovo proprietario, ad esempio al costruttore di macchinari (figura 2). Poiché il digital twin deve essere inteso come un prezioso oggetto digitale, è ne- cessario, come nel mondo fisico, il concetto della mappatura sicura della proprietà e questo comporta che la proprietà debba essere l’assegnazione esclusiva di un og- getto digitale a un’unità organizzativa. In generale si parla di un registro in cui sono elencate le proprietà. Sarà necessario te- nere in considerazione che un asset può avere un solo proprietario alla volta, men- tre a un’unità organizzativa possono essere assegnati vari asset. Si pensi a un elenco telefonico del mondo fisico come esempio di un registro che assegna i numeri di te- lefono (ID degli asset) in modo univoco a un’organizzazione, quindi al nome dell’u- tente associato a questo numero. Lo sce- nario che ne consegue non ha tuttavia una classificazione legale. Inoltre, la struttura delle proprietà del DT non è necessaria- mente identica a quella di un oggetto fisico (figura 3). Fig. 1 - Quadro generale dei gemelli digitali nelle catene del valore interessate Fig. 2 - Caso d’uso del trasferimento di proprietà di un digital twin

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz