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LINEA DIRETTA In BREVE AUTOMAZIONE OGGI MAGGIO 2022 AUTOMAZIONE OGGI 438 | 27 È l’era della stampa 3D È stato pubblicato il rapporto 2022 di Formlabs ( www.formlabs.com/it ) sulle applicazioni della stampa 3D, dove si analizza come si sia evoluta l’a- dozione della stampa 3D e si esaminano i casi d’uso negli ultimi due anni. Da marzo 2020 i tassi di adozione della stampa 3D sono saliti di pari passo con i cambiamenti del comportamento dei consumatori e delle richieste. Quattro inter- vistati su dieci hanno aggiunto la stampa 3D ai loro flussi di lavoro non solo per la prototi- pazione, ma anche per la produzione finale. Infatti, tre utenti su cinque la utilizzano nel tentativo di risolvere le sfide della catena di approvvigionamento e soddi- sfare le aspettative dei clienti. “A fronte dei problemi causati dal Covid nelle catene di fornitura, la stampa 3D ha permesso alle aziende di aumentare la flessi- bilità, mitigare i rischi, semplificare i flussi di lavoro e sostenere i metodi di produzione tradizionali in modo nuovo ed entusiasmante” ha dichiaratoMaximLobov- sky, co-fondatore e CEO di Formlabs. “Quasi la metà delle aziende intervistate ora dispone di teamdedicati alla produzione additiva, a conferma che siamo entrati nell’era della produzione di massa e della personaliz- zazione”. Sostenere l’Italia all’estero Con l’acquisizione della maggioranza di Octagona (51%) da parte di Bonfiglioli Consulting è nato il gruppo italiano di consulenza a vocazione in- ternazionale Bonfiglioli Consulting-Octagona ( www.bcsoa.it - www.leanfactoryschool.it ). “Tutto è nato dalla volontà di creare un gruppo di respiro in- ternazionale per supportare le aziende italiane all’e- stero e avere le dimensioni giuste per seguire i grandi gruppi del nostro Paese” spiegaMichele Bonfiglioli, AD di Bonfiglioli Consulting. “In particolare sto pensando alle oltre 3.000 imprese di matrice famigliare a ge- stione manageriale, con un fatturato tra i 100 milioni e i 2 miliardi di euro, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia e che per rimanere nella filiera del valore devono pensare in ottica globale, puntare sulla sostenibilità e investire nella digitalizzazione”. Con 12 uffici in 3 continenti e oltre 100 collaboratori diretti, il gruppo prevede di arrivare a una quota di fatturato 2022 di 10 milioni di euro. Il programma di sviluppo prevede l’apertura di una sede in Corea, il rafforzamento del teamUSA e il raggiungimento di 15 milioni di euro di fatturato nel giro di tre anni. L’ idrogeno è l’elemento chimico più diffuso nell’universo, ma la sua mole- cola è scarsamente presente in natura in una forma utilizzabile e va quindi prodotta consumando energia. È que- sta la ‘sfida’: può l’idrogeno essere la chiave della decarbonizzazione? Una risposta viene dal rap- porto ‘Hydrogen Innovation Report 2021’ curato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, secondo cui il vantaggio dell’utilizzo dell’i- drogeno nella transizione energetica deve essere valutato attraverso un bilancio delle emissioni di CO₂ nella fase di produzione della molecola e dei costi necessari per la sua generazione, trasporto e stoccaggio. “La vera sfida è riuscire a produr- re idrogeno ‘verde’ a costi competitivi” afferma Giuliano Dall’O’, coordinatore dell’MCE Lab e Or- dinario di Fisica Tecnica Ambientale presso il Di- partimento ABC (Architecture, Built environment and Construction engineering) del Politecnico di Milano. “Per vincerla c’è solo una strada: creare si- nergie tra i Paesi europei per definire un sistema di incentivazione”. Un aiuto verrà dalle risorse del Pnrr, che prevede misure spe- cifiche volte a promuovere la competitività dell’idrogeno sia in termini di produzione, per esempio con lo sviluppo di aree industriali dove l’economia sia in parte basata sull’idrogeno verde, sia in termini di ricerca e sviluppo. I tempi per creare le condizioni che permettano un’effettiva disponibilità su lar- ga scala dell’idrogeno in Italia però sono ancora incerti. È chiaro che i settori cosiddetti ‘hard to abate’, fortemente ener- givori e difficilmente elettrificabili, sono quelli per i quali gli investimenti si potrebbero attivare nel breve, ma è altrettanto interessante ve- rificare quali siano le prospettive in altri ambiti, dalla logistica al civile, in particolare nella climatizzazione, che all’interno delle abitazioni è la componente più energivora e incide per il 38% sulle emissioni di CO₂ in Italia. Il Bel Paese, oltretutto, è fra le nazioni euro- pee quello con la rete di distribuzione del metano più estesa e dove circa l’85% delle abitazioni è riscaldata a gas. I produttori di apparecchi e tecnologie per il riscaldamento e la climatizzazione hanno dichiarato di essere già pronti, per cui la diffusione di sistemi ‘hydrogen-ready’ potrebbe non essere una chimera. MCE e Anima Confindustria stanno collaborando con le istituzioni per concordare un piano efficace di sviluppo del mercato italiano dell’idrogeno, con la realizzazione di una filiera completa che vada dalla produzione al consumo finale. Di questo e altro si parlerà anche durante MCE-Mostra Convegno Ex- pocomfort ( https://mcexpocomfort.it ), evento de- dicato ai temi del comfort abitativo, dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, che si terrà a Fiera Milano dal 28 giugno al 1° luglio. Idrogeno verde? Non è una chimera Paola Redili L’idrogeno rappresenta, secondomolti, uno dei fattori abilitanti per perseguire la decarbonizzazione del sistema energetico. Se ne discuterà con gli operatori del settore duranteMCE-Mostra Convegno Expocomfort Fonte: Pixabay_geralt

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