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Panorama AUTOMAZIONE OGGI 32 | GIUGNO/LUGLIO 2022 AUTOMAZIONE OGGI 439 che, una volta che un algoritmo impara cosa fare con i dati rilevati, può svolgere il proprio lavoro in modo automatico”. Scenari innovativi anche per la robotica, come afferma Mandelli : “L’AI sarà di grande supporto all’industria del futuro e sarà applicata a tutti i livelli dello shop floor. Per questo stiamo inve- stendo nell’integrazione di questa tecnologia nei nostri prodotti. In futuro, nuovi modelli di business entreranno nell’automazione, come il modello EaaS (Equipment as a Service). L’in- dustria manifatturiera italiana, composta per lo più da PMI, potrebbe beneficiarne e condi- videre tecnologie innovative e costose tra un gruppo di utenti più vasto con un accesso al credito inferiore. Già oggi esistono offerte per l’utilizzo in pay-per-use o in affitto di soluzioni robotiche collaborative e servizi ad esse legate”. È d’accordo Davide Boaglio , area sales ma- nager per l’Italia di Mobile Industrial Robots ( www.mobile-industrial-robots.com ): “Lo scena- rio industriale degli ultimi anni ha iniziato ad adottare approcci molto più dinamici rispetto al passato e la convergenza degli universi IT e OT è per il settore della robotica e dell’automazione un fondamentale passo avanti. Le soluzioni di automazione attuali e future sfrutteranno inmi- sura significativamente maggiore i dati ricavati dal tracking accurato delle operazioni automa- tizzate. L’approccio di MiR per l’automazione del futuro si basa sui dati, la loro gestione attraverso l’interoperabilità fra AMR e sw, la coesione fra sistemi diversi senza dimenticare un crescente livello nell’adozione della cybersicurezza”. Redavide supporta l’idea della flessibilità re- ady-to-use: “Nell’ultimo periodo c’è stato un vero e proprio exploit nella richiesta di robot collaborativi e mobili. Nel caso di applicazioni di fine linea e logistica, l’adozione di robot e la possibilità di gestire gli spazi prevedendo una compresenza di uomini e robot comportano importanti vantaggi produttivi. L’implementa- zione di soluzioni robotiche viene semplificata grazie alla Smart Series, che combina robot con pinze e accessori con l’obiettivo di adattare fa- cilmente i robot alle mutevoli esigenze di pro- duzione e metterli rapidamente in funzione”. Alla ricerca della mentalità 4.0 Quando si parla di Industria 4.0 si tende a far sempre riferimento a tecnologie abilitanti, so- luzioni che supportano la trasformazione digi- tale e innovazioni per la connettività multilayer. Dimenticando spesso che il vero cambiamento parte dalle persone: che sono i driver dell’inno- vazione, quindi coloro che decidono quanto investire, dove investire e come innovare, e coloro che in prima persona beneficeranno dell’efficientamento dei processi produttivi. Con il Pnrr e il Piano Nazionale Transizione 4.0 il Governo ha messo a disposizione delle im- prese italiane un pacchetto di crediti d’imposta per stimolare gli investimenti. Abbiamo chiesto ai protagonisti dell’automazione industriale un parere su questo tema: il tanto auspicato ‘cam- bio di passo’ nella mentalità di imprenditori e imprese italiane sta avendo luogo? Ci sono fi- nalmente i presupposti per poter parlare dav- vero di transizione digitale? Torres ha risposto così: “Le cose sono già cam- biate, nonostante le difficoltà che ogni giorno gli imprenditori devono sostenere e che por- terebbero ad essere naturalmente reticenti nei confronti degli investimenti intangibili. L’unico modo per differenziarsi dai concorrenti è ap- punto quello di portare innovazione e questo significa investire; è per questo che B&R mette a disposizione il know-how interno sui prodotti in modo da supportare la ricerca e sviluppo dei nostri clienti e lavorare a quattro mani sui pro- getti sfruttando l’expertise sul processo che, legata alle innovazioni tecnologiche, permette davvero di fare la differenza. Il piano Transi- zione 4.0, confermato anche per il 2022, ha senza dubbio dato sostegno; seppur con delle aliquote diverse rispetto ai piani precedenti, confermando l’importanza degli investimenti, non soltanto in beni strumentali, ma anche in quelli immateriali e nella formazione”. Pantaleoni : “Notiamo che tanti stanno ini- ziando a investire dove prima si spendevano solo parole; c’è voluto tempo affinché le aziende prendessero reale coscienza delle opportunità, e oggi gli investimenti che stiamo gestendo hanno sì un’ottica 4.0 ma anche di integrazione con altre necessità. Come il green, che è un ar- gomento di discussione che fa da facilitatore nelle nostre proposte, e che se associato al ri- sparmio energetico rende gli investimenti an- cora più accattivanti e concreti. Sono sempre più le aziende, anche piccole e medie, che capi- scono quanto investire nelle tecnologie digitali e nell’automazione non sia soltanto vantag- gioso, ma soprattutto necessario. È maturata la consapevolezza del fatto che bisogna innovare, e innovare bene. La domanda in realtà è: come? Secondo quali linee di sviluppo? Le direttive e i percorsi da seguire possono essere molti e diversi; proprio per la sua flessibilità e adatta- bilità, la digitalizzazione non ha soluzioni stan- dard che vanno bene per tutti. Il nostro punto Marco Gamba, innovation and communication leader, industrial automation di Schneider Electric Noemi Torcasio, marketing manager di Copa-Data Alessandro Redavide, marketing & communication manager di Yaskawa

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