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Panorama AUTOMAZIONE OGGI 34 | GIUGNO/LUGLIO 2022 AUTOMAZIONE OGGI 439 serve tempo. Oggi la realtà italiana è ancora molto eterogenea; ci sono aziende più struttu- rate e con una visione più a lungo termine che hanno già tratto beneficio dell’applicazione delle tecnologie digitali nelle proprie fabbriche e chi, invece, deve ancora maturare il vantaggio dell’evoluzione Industry 4.0. Quello che è certo è che i benefici della digitalizzazione oggi sono tangibili e che, anche in Italia, grazie al Pnrr l’in- novazione sarà sempre più centrale nei futuri in- vestimenti. L’approccio sviluppato daMitsubishi Electric sull’esperienza delle proprie fabbriche in Giappone è chiamato SMKL (Smart Manufactu- ring Kaizen Level) e si basa sull’applicazione della filosofia giapponese Kaizen, del miglioramento continuo, a servizio dello smart manufacturing. La trasformazione digitale non può avvenire dall’oggi al domani ma necessita di una pro- grammazione e implementazioni a step, dove ogni azione porti beneficio e abbia un ritorno dell’investimento chiaro e misurabile”. Boaglio : “Sono moltissime le aziende che ricer- cano un livello sempre crescente di autonomia e affidabilità a cui potersi affidare completa- mente. I robot mobili autonomi hanno già dato piena dimostrazione di poter assolvere tantissimi compiti. Tuttavia, per alcune aziende vi sono aspetti che rappresentano ancora una sorta di freno verso la piena transizione tecno- logica. Più che di approccio culturale andrei a ricercare le cause di questo rallentamento in questi motivi: le competenze tecniche spesso non sono appannaggio di tutte le realtà poiché è nota la scarsità di personale disponibile sul mercato che abbia la formazione necessaria a spingere la transizione; la convinzione che l’a- dozione di nuove tecnologie rappresenti un onere non solo economico ma anche orga- nizzativo e che obbliga le aziende a ricercare nuove figure; una certa difficoltà di visione di tutte quelle aziende che utilizzano processi produttivi ampiamente collaudati ma che ri- sultano oramai datati e poco flessibili. Ad ogni modo il fatto che le cose stanno cambiando è una realtà che non riguarda solo le aziende più grandi e strutturate ma anche numerose PMI che, a dispetto alle motivazioni che ho elen- cato, hanno la visione futuristica e che hanno compreso quanto le tecnologie di ultima ge- nerazione siano fondamentali per rimanere al passo con le richieste del mercato”. Favero : “Sicuramente l’implementazione e l’in- tegrazione della tecnologia porta a un cambia- mento che non sempre è ben visto, in quanto il timore di introdurre novità potrebbe potenzial- mente portare possibili vulnerabilità, trattandosi di integrazione di nuove funzioni in applicazioni già funzionanti. Inoltre, l’integrazione della di- gitalizzazione, l’integrazione del cloud e tutto ciò che è Industria 4.0 non è solo un aspetto da considerare come un’aggiunta funzionale alla macchina o come un ammodernamento all’ap- plicazione. È necessario considerare che anche il reparto IT delle aziende viene impattato, per- tanto, risulta utile il coinvolgimento di diverse componenti al fine di poter ottenere un’inte- grazione funzionale, funzionante ed efficace. In generale, notiamo un sempre più interesse dal mercato e l’aspetto molto importante è che tale percorso non è stimolante solo per il mer- cato manifatturiero, ma vi sono anche molti altri settori che vertono sempre di più verso l’innova- zione 4.0 e la sua implementazione”. Gamba : “Sviluppare una mentalità più stra- tegica è una necessità vitale oggi, per fare in modo che la leva dell’innovazione sia sfrut- tata pienamente a fronte delle scelte di inve- stimento fatte. C’è un tema molto rilevante di competenze da rinnovare, da cercare sul mer- cato, da formare: tutte le figure di un’azienda cambiano un po’ pelle in un contesto 4.0. La- vorando su questo si favorisce un approccio olistico al tema della trasformazione digitale nel mondo manifatturiero; gli imprenditori che sono maggiormente consapevoli di questo tema premiano i vendor che offrono tecnolo- gie con curve di apprendimento più rapide, maggiormente intuitive. Ad esempio, penso alle interfacce in realtà aumentata che aiutano gli operatori ad avere a disposizione documen- tazione, guide, dati mentre sono ‘sul campo’, a software che aiutano a trasformare i dati in informazioni decisionali che consentono di ot- timizzare strategicamente tutto ciò che si può ottenere dalla digitalizzazione”. Redavide : “Bisogna considerare due diversi punti di vista: quello delle PMI e quello delle grandi aziende. Nel primo caso, la robotica è ancora un campo piuttosto inesplorato e rap- presenta a tutti gli effetti una vera e propria frontiera dell’innovazione. Alcune tecnologie, come AI, Big Data, Analytics, realtà aumen- tata, robotica e simili, sono ancora poco note, anche per via del diffuso insistere con le tec- nologie tradizionali che non si è obbligati ad abbandonare per particolari specifiche delle applicazioni. Tutto ciò contribuisce ad accre- scere notevolmente l’aura di innovazione che circonda il tema delle applicazioni robot. Va però aggiunto che, in seguito alla pandemia da Covid-19, sono molte le aziende che si sono affacciate al mondo della robotica rimanendo sorprese dalla facilità di utilizzo e dall’aumento di produttività ottenuto. Nel secondo caso in- vece, le grandi aziende conoscono bene la ro- botica, i suoi vantaggi e i campi di applicazione, così come dispongono di una conoscenza più ampia del mercato e delle tecnologie: in questo modo riescono a comprendere e rimanere ag- giornati sulla continua e profonda evoluzione delle tecnologie e dei campi d’applicazione”. Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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