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Fieldbus & Networks MAGGIO 2022 FIELDBUS & NETWORKS 5 L’editoriale è a cura dei membri del Comitato Tecnico di Fieldbus & Networks e Automazione Oggi Editoriale La crisi internazionale che stiamo vivendo ha portato alla ribalta scenari di crisi energetica che credevamo ormai di aver relegato nel passato. Il ricordo delle ‘domeniche a piedi’ o delle targhe alterne si è affacciato nuovamente alla memoria di tutti coloro che possono vantare qualche anno di maturità alle spalle. Ormai è diffusa la consapevolezza che le risorse a nostra dispo- sizione non sono illimitate e che agire in modo non sostenibile può solo portare conseguenze disastrose. Se da una parte, per arginare il grave problema del conflitto in corso, in tempi brevi occorrerà adottare soluzioni drastiche, forse anche contrarie allo spirito green che ha contraddi- stinto il passato recente, nel medio e lungo periodo è evidente che l’unica via d’uscita consiste nella transizione verso una produzione sostenibile e circolare. L’automazione è destinata ad avere un ruolo fondamentale in questo. La sempre più pervasiva presenza di sistemi e piattaforme automatizzate ha reso evidenti i vantaggi che si possono ottenere in termini di maggiore produttività, e al contempo di maggiore flessibilità e scalabilità, che consentono di gestire volumi e prodotti che cambiano dinamica- mente. Tutti questi vantaggi sono importanti, ma in che modo l’automazione può promuovere la sostenibilità? Tempo fa, ebbe una certa risonanza un esperimento condotto da Google, che decise di impiegare dei robot per la pulizia dei pannelli solari posti sulla copertura di un parcheggio - purtroppo la pioggia ha un ben misero effetto di pulizia, come ci conferma l’esperienza - riscontrando un aumento della produzione di elettricità pari a circa il 36%. Un chiaro esempio di come automatizzare attività che per gli operatori sono tediose e/o pericolose - si pensi, nel caso specifico, all’altezza a cui i pannelli fotovoltaici sono generalmente montati - possa tradursi anche in benefici energetici. È stato anche evi- denziato come il processo di pulizia automatizzato comporti un minore consumo di acqua rispetto al metodo manuale. La previsione di possibili tagli alle forniture di gas, dalle quali dipendiamo così tanto, ha portato voci diverse a suggerire un abbassamento della temperatura nei luoghi di lavoro e a casa. Le tecnologie legate alla building automation sono un altro chiaro esempio di come automatizzare possa condurre a un risparmio di risorse preziose. Una gestione intelligente degli impianti che, grazie alla strumentazione negli ambienti, diventano smart in accordo al paradigma dell’IoT, permetterebbe per esempio un adeguamento dinamico dei consumi in funzione delle effettive condizioni ambientali, senza rinunciare al comfort percepito. Ancora, la gestione da remoto permette di monitorare l’andamento dei consumi anche per quegli impianti che non sono normalmente supervisionati da alcun operatore umano, segnalando, per esempio, perdite e/o anomalie che possono essere immediatamente corrette da una squadra di manutenzione, piuttosto che aspettare il prossimo controllo periodico. Non è poi da trascurare l’effetto di rinforzo positivo che il feedback che un sistema di automazione può fornire agli utenti in tempo reale, può avere sulla consapevolezza e la volontà di adottare soluzioni sostenibili. Immagino che per molti sia comune la sensazione di malessere che ci colpisce quando, dopo aver trascorso un fine settimana fuori città, si rientra e si scopre di aver lasciato la luce del soggiorno accesa. Nella sua banalità, questa con- siderazione sottolinea come un’automazione più spinta potrebbe frenare gli sprechi. Un altro settore nel quale il potenziale dell’automazione è stato prontamente recepito è quello agricolo, nel quale le tec- niche di smart farming consentono di utilizzare meno acqua ed energia per riscaldare e illuminare rispetto agli approcci tradizionali, assicurando che le colture ricevano il giusto quantitativo di entrambe ma non di più. È un chiaro esempio di come le future esigenze alimentari potrebbero essere soddisfatte in modo sostenibile. Non credo, dunque, sia corretto pensare a un’automazione sempre più spinta come a un processo che comporterà la riduzione di posti di lavoro, quanto all’uso di tecnologie che, lasciando agli operatori umani solo le attività più gratificanti e aumentando l’efficienza dei processi ripetitivi e prettamente manuali, permetterà di dedicare sempre più tempo alle creatività (e perché no, al tempo libero!). OBIETTIVO SOSTENIBILITÀ Emiliano Sisinni Comitato tecnico Automazione Oggi e Fieldbus&Networks

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