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Tavola rotonda AUTOMAZIONE OGGI 84 | APRILE 2022 AUTOMAZIONE OGGI 437 turalmente le tecnologie (in fiera ritroveremo anche quest’anno il meglio dell’innovazione per l’industria), ma elementi imprescindibili restano persone e relazioni. Come manifesta- zione di riferimento per l’industria e osserva- torio privilegiato di innovazioni tecnologiche, guardiamo con grande attenzione alle dina- miche di mercato e alle nuove prospettive, tenendo sempre una visione ‘uomo-centrica’. Le grandi innovazioni tecnologiche portano cambiamenti ma anche nuove opportunità e migliori condizioni di vita e di lavoro. Questo è la visione di SPS Italia, che darà spazio a temi come la sostenibilità in ambito industriale, l’in- clusione, le competenze e le opportunità per le nuove generazioni, contribuendo a promuo- vere un ambiente favorevole per una reale con- nessione tra persone, tecnologie e prospettive. A.O.: L’intelligenza artificiale aiuta l’automazione ad evolvere combinando machine learning, modelli predittivi e adattivi, insieme a suggerimenti operativi. È la corretta direzione per scegliere l’approccio più adatto a ogni processo e interazione industriale? Massari: Citando il professor Marco Sovalmico che definisce l’intelligenza artificiale come: “quella disciplina appartenente all’informatica che studia i fondamenti te- orici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di pro- grammi software capaci di fornire prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’in- telligenza umana”. Sicura- mente possiamo affermare che l’evoluzione digitale, per come la si conosce oggi è in rapida evoluzione, e l’AI è una delle evoluzioni più evidenti in questo cambia- mento, soprattutto applicata al comportamento ‘intelli- gente’ delle macchine. In pratica si tratta di sviluppare software in grado di simu- lare ingegnosamente (o di imitare) il comportamento umano e i suoi schemi di risposta convenzionali, ap- plicandoli ad esempio alle macchine. Per fare questo è necessario sviluppare algoritmi specifici per applicare l’intelligenza artificiale a uno specifico ambito di attività. Questa evoluzione permet- terà a molte attività quotidiane di essere svolte in maniera efficace dalla tecnologia e program- mate delle macchine. Pensiamo solamente al pilotaggio automatico degli aerei, alle applicazioni nel campo auto- mobilistico, alla sicurezza informatica, alla do- motica, agli smartphone di ultima generazione e nell’ambito della medicina. Ormai, in modo più o meno palese, l’intelligenza artificiale è già onnipresente nelle nostre vite digitali, nelle nostre interazioni quotidiane, nelle no- stre attività di tutti i giorni. Però l’AI ha i suoi limiti, infatti, non si può pensare che l’AI nel contesto del lavoro inteso come l’insieme delle complesse operazioni che una persona svolge contemporaneamente, sia possibile. L’AI deve essere utilizzata per l’elaborazione e l’analisi delle informazioni, ma comunque dove questo sia riconducibile a dei modelli. Modelli, che es- sendo basati su algoritmi, non si modificano nel tempo e che sono scritti sotto forma di regole e codici statistici. Per cui il contesto di applica- zione della IA deve essere analizzato e studiato in relazione a campi di applicazione ben precisi, questo perché funzioni quali l’osservazione e la valutazione tipica della mente dell’uomo, non possono essere trasformate in un algoritmo o un codice di cui poi dovrebbero servire, anche se è probabile che nel futuro questo potrebbe succedere. Marella: L’intelligenza artificiale è un tema molto attuale che apre a prospettive comple- tamente nuove e che ci accompagnerà a lungo nel percorso delle scelte future per le cose che verranno. Già oggi è realtà ed è uno strumento che, inserita in un progetto d’insieme equili- brato, può fare la differenza in diversi campi. Ad esempio può dare grande impulso in tutte le aree in cui è predominante la gestione del dato. Noi la stiamo utilizzando in questa dire- zione, nella creazione di cruscotti dinamici che portano all’operatore in tempo reale tutte le informazioni per il controllo della produzione e della logistica. I risultati sono davvero sor- prendenti e aprono a prospettive di utilizzo che vanno ben oltre le attuali esigenze del mercato. L’AI può contribuire sensibilmente alla creazione di nuovi modelli applicativi per migliorare i processi sia in modalità predittiva sia adattativa. Vorrei ricordare che in ogni caso, occorre affiancarsi a professionisti seri che sap- piano analizzare e indirizzare efficacemente, nel medio-lungo termine un percorso progettuale di sviluppo tecnologico appropriato anche in termini di investimenti e ritorno dagli stessi. Farruggio: L’intelligenza artificiale ha pervaso il tessuto industriale, cambiando struttural- mente i processi e dando vita a una dimensione Marco Marella, FasThink Simone Farruggio, Mitsubishi Electric

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