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Panorama GIUGNO/LUGLIO 2022 AUTOMAZIONE OGGI 439 | 29 Previsioni rosee anche per l’anno che verrà: i consuntivi del primo trimestre 2022 confer- mano la curva di crescita, e anche le previ- sioni per il secondo trimestre e per la chiusura dell’anno evidenziano un delta positivo di fatturato rispetto al 2021 che potrebbe essere addirittura in doppia cifra, pur crescendo la preoccupazione per la consistenza di questo mercato e rispetto alle ricadute sugli equilibri economici globali del conflitto Russia-Ucraina. Qualcosa è cambiato… ma non ancora del tutto Le cifre, però, sembrano questa volta ac- compagnarsi a un cambio di passo rispetto all’enunciazione originaria delle tecnologie abilitanti Industria 4.0 (robot collaborativi, additive manufacturing, realtà aumentata, si- mulazione, integrazioni orizzontale/verticale, Industrial Internet of Things, cloud, cybersecu- rity, Big Data & Analytics). Oggi, alcune di queste tecnologie sono state interiorizzate, e l’innovazione corre, seppur a macchia di leopardo, come rilevato dalla sur- vey Smart Manufacturing 2022, secondo cui solo un’azienda italiana su 4 dichiara un pieno utilizzo delle tecnologie 4.0 e come ripreso da una ricerca del McKinsey Global Institute, se- condo cui il 70% delle aziende non riesce ad andare oltre al progetto pilota. Come preve- dibile, i grandi gruppi si trovano in una fase di implementazione avanzata, ma alcune PMI virtuose stanno accorciando le distanze di- mostrando un vero e proprio entusiasmo per l’automazione. Lo sottolinea anche Stefano Massari , am- ministratore delegato di DM Management & Consulting ( https://dmsolution.eu/it/ ): “In- dustria 4.0 è stata una pietra miliare per la trasformazione tecnologica e digitale per le imprese italiane, soprattutto per le grandi e medie imprese che, grazie all’organizzazione, hanno potuto sfruttare appieno l’innovazione. Purtroppo, questo non è accaduto per le PMI o per quelle imprese che non hanno saputo crescere creando l’adeguata organizzazione aziendale. Ciò non ha permesso uno sviluppo omogeneo nella diffusione delle tecnologie abilitanti. Tecnologie quali: cobot, realtà au- mentata, simulazione o digital twin e le strut- ture di Big Data si sono diffuse con maggior penetrazione nelle GMI e MMI. Non altrettanto si può dire per le PMI, dove sono state invece maggiormente sfruttate tecnologie quali IIoT, l’integrazione orizzontale e verticale, il cloud e l’analytic”. È d’accordo Marco Marella , ge- neral manager FasThink ( www.fasthink.com ): “Ci siamo subito posizionati prevalentemente a fianco della Grande Industria Manifatturiera, e questo per una ragione molto semplice: i progetti più ambiziosi erano sui tavoli dei brand più conosciuti e affermati. Abbiamo potuto investire nello sviluppo di piattaforme tecnologiche abilitanti processi complessi ma- nifatturieri e logistici, con un aumento delle performance e miglioramento di processo. Se l’introduzione di determinate tecnologie ritarda, ciò è dovuto spesso alla mancanza di progetti di medio-lungo periodo”. Anche le istituzioni avrebbero potuto fare di più, come fa notare Sergio Forneris , head of product market di Festo ( www.festo.com/it/it ): “C’era tanto entusiasmo quando si è iniziato a parlare di Industria 4.0. Purtroppo, il cambio di mentalità come avrebbe dovuto essere, non c’è stato. Solo alcune aziende, poche in Italia, hanno promosso innovazione nel campo della digitalizzazione. Questo perché, a differenza di altri Paesi, le aziende italiane non sono state supportate dalle istituzioni e dalle categorie industriali come avrebbe dovuto essere: si è proceduto in ordine sparso e senza un disegno d’insieme efficace e costruttivo. La parte più innovativa rispetto al passato è quella legata al condition monitoring e tutto ciò che si muove nell’ambito dei protocolli di automazione in- dustriali, per ottenere informazioni che pos- sono migliorare la manutenzione e l’OEE”. Rileva difficoltà anche Giovanni Mandelli , product manager PLC & HMI di Mitsubishi Electric ( https://it.mitsubishielectric.com/it ): “Oggi stiamo ancora parlando di una rivolu- zione in atto. La diversificazione delle indu- strie, il cambio di mentalità e le infrastrutture non sono andate di pari passo con l’inno- vazione tecnologica. I passi di implemen- tazione delle nuove tecnologie richiedono conoscenze e investimenti a lungo termine che, nel tessuto di PMI di cui è composto il mercato italiano, non sempre sono presenti. Le tecnologie con i ritorni di investimento più brevi, come la robotica o l’IIoT, sono ormai sempre più largamente utilizzate; altre, come il cloud, le simulazioni 3D, l’additive manufacturing, le analisi dei Big Data sono invece ancora agli albori per molti”. Sottoli- nea l’importanza degli incentivi fiscali anche Alessandro Favero , product manager auto- mation system PLC, IO, IPC, HMI di Phoenix Contact Italy ( www.phoenixcontact.com ), aggiungendo il ruolo chiave delle figure me- diatrici: “Il mercato ha iniziato più recente- mente a integrare le nuove tecnologie della digitalizzazione. A tal proposito, un ruolo importante è legato agli ammortamenti pre- visti dal governo, senza i quali probabilmente questo percorso diventerebbe più difficile. Altrettanto strategiche sono aziende come i system integrator e le start up che giocano un ruolo fondamentale nel rapporto con i forni- tori e come supporto sul campo alle aziende che vogliono digitalizzare le loro applicazioni, e che non hanno competenze approfondite”. Oltre Industria 4.0: il futuro dell’automazione è già qui Nonostante le conseguenze economiche della guerra in Ucraina, il Centro Studi di Con- Stefano Massari, amministratore delegato di DMManagement & Consulting Marco Marella, general manager FasThink

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